Da tutta Europa allo Stagnone Marsala si scopre capitale del kite surf
IL REPORTAGE
GIOIA SGARLATA
Strada sterrata. Filari di viti. Serre. Poi, all’improvviso, il paesaggio cambia: centinaia di aquiloni si librano tra cielo e mare. Marsala, località Birgi Vecchia, la parte meno conosciuta della riserva naturale dello Stagnone, nota a tutti per gli aironi, i mulini e gli strepitosi tramonti. È qui, a 5 chilometri dall’aeroporto Vincenzo Florio, che lo Stagnone negli ultimi tre anni ha preso un volto nuovo: quello di spot internazionale di kitesurf. Gli aquiloni (in inglese kite, appunto) — grandi da 6 a 16 metri — che si vedono dalla strada, sono in realtà le ali che permettono agli appassionati di questo sport di lasciarsi trascinare dal vento con le proprie tavole. I primi kite isolati sono apparsi su queste acque già 10 anni fa, ma dal 2013 il passaparola degli sportivi è diventato sistema: nuovi posti letto, case vacanza, bar, ristoranti e un moltiplicarsi esponenziale di atleti, curiosi e scuole di kite (una quindicina quelle ben strutturate, più una serie di scuole minori e di istruttori free lance che si rincorrono lungo tutta la costa). Per la felicità dei proprietari dei terreni che si affacciano sulla laguna, disposti di buon grado ad affittarli. Così come quelli dei residence: villette che erano rimaste invendute (“Perché lo Stagnone è bello ma alla gente di qui ci piace il mare vero”, dicono tutti sottovoce) e che sono diventate invece ricercatissime case-vacanza. Il Santa Maria — 17 appartamenti e, dall’anno scorso, anche 14 camere doppie con piscina -ha già il quasi tutto esaurito fino a settembre. Bene anche all’Herons Bay, poco più avanti. Ma a beneficiare del nuovo volto dello Stagnone è tutto il comprensorio con decine di B&B e singoli appartamenti prenotabili via internet o attraverso tour operator e associazioni. Una “settimana” costa dagli 800 ai 1000 euro e in alcuni periodi ci sono anche pacchetti low cost per meno di 300 euro con volo Ryanair da Milano e Roma e 4 giorni di alloggio.
Ma a cosa si deve questo exploit? «Alla natura, alle isole che fanno da scudo a questo specchio d’acqua e che creano condizioni ottimali per allenarsi 300 giorni l’anno », dicono i locali indicando l’isola privata di Santa Maria, Mothia e l’Isola Lunga (14 km dalla zona Nord fino a Marsala) che va a chiudere lo Stagnone assicurando acque tranquille. “La vicinanza con l’aeroporto e venti tra i 18 e i 30 nodi, completano il quadro” dice Maurizio Pantaleo, 45 anni, titolare de Le vie del Vento una delle prime scuole di kite ad essere nate in questa località. Così, se arrivare qui per un profano, significa scoprire una realtà sorprendente- più simile ad una costa californiana che ad una spiaggia siciliana — per gli addetti ai lavori di tutto il mondo, lo Stagnone è ormai una certezza. “Un nuovo Paradiso” nell’elenco di spot per sfidare il vento che attraversa il mondo da Zanzibar alle Hawai. «Una meraviglia », dice Severine, 30 anni, comunication specialist per un’azienda privata in Svizzera, volata qui insieme ad un gruppo di amici. Ma a ritrovarsi in questo angolo di Marsala, da marzo a novembre, sono in migliaia, 10 mila secondo alcune riviste di settore.
Italiani ma soprattutto tedeschi, austriaci, svizzeri, polacchi, francesi. Tanto che la lingua ufficiale — sulle insegne come sui bigliettini da visita — è l’inglese. Gli specialisti del free style come Peter, 30 anni, di Berlino, sono attratti dall’acqua “friendly” per l’assenza di onde, su cui planare dopo aver volteggiato in spettacolari esibizioni. Raphael, 33 anni, polacco, arrivato con la moglie e il figlio Nicolaj, invece, dai fondali poco bassi (1,60 metri nel punto più profondo) grazie ai quali “recuperare la tavola e riprendere la lezione diventa un gioco da ragazzi”, dice.
Una cosa è certa: a gonfiarsi è anche l’economia con la nascita di nuove imprese. Emanuele e Ernesto Martinez, 24 e 29 anni, velisti da sempre e marsalesi doc, da qualche mese hanno aperto Zenitram sails, la prima veleria della zona. Allo stesso modo si sono moltiplicate le scuole e le associazioni sportive. Alcune, giovanissime, sono figlie di marsalesi come la Windsurf Maniacs school o la Sicily kite Academy. Realtà nate da pochi mesi accanto ad altre storiche come Kite school e Sicilykite lounge che, insieme a Le vie del Vento, sono riuscite a fare inserire lo Stagnone tra le tappe dei mondiali Kite (nel 2013), accendendo i riflettori sui vantaggi di questo luogo e attirando anche l’attenzione di scuole straniere come la tedesca Kiteworldwide o la Ceca Kite Season oggi presenti allo Stagnone.
Uno sviluppo sorprendente — quasi 24 mila le presenze turistiche in più a Marsala nel 2015 rispetto all’anno precedente stando ai dati dell’Ufficio Statistica del Libero Consorzio di Trapani — che ha richiamato indietro anche tanti marsalesi emigrati. Come Cristina Milazzo, 46 anni, per anni nella ristorazione in Trentino Alto Adige. Insieme a Maria Irrera, 32 anni, qualche anno fa ha preso in gestione il bar “Incanto” e oggi sorride soddisfatta: «Le cose vanno sempre meglio. Lavoriamo dalle 7 del mattino a notte fonda e siamo a contatto con gente di tutto il mondo. Sono arrivati perfino i cinesi ».
Francesco Balistreri, 44 anni, ha fatto lo stesso. Chef in mezzo mondo dal Salvator di Bahia in Brasile al Kenia, tre anni fa ha fondato la Sail&travel, società di charter con catamarano: «Ora — dice — cucino per gli ospiti della mia barca, in mezzo al mio mare e alle Egadi. Tutta un’altra vita».
Tutto esaurito sino a settembre negli alberghi e nelle altre strutture della zona “Lavoriamo dalle sette del mattino sino a notte. Qui ormai arriva gente da tutto il mondo, anche dalla Cina”
Kite surf allo Stagnone di Marsala